Cari amici e giovani Tusani,
Vi invito a leggere approfonditamente l’articolo sulle opportunità di stage nelle istituzioni europee per poter cogliere queste occasioni.
Per ulteriori informazioni potete contattarmi.
IL SINDACO
Angelo Tudisca
Due le tipologie di stage per cui candidarsi: i tirocini amministrativi o per traduttori. Nel primo caso si può essere assegnati all’ufficio legislativo, risorse umane o politico e «il lavoro coincide di norma con quello dei funzionari amministrativi all’inizio della carriera alla Commissione; si tratta cioè di raccogliere informazioni e documentazione, organizzare gruppi di lavoro, elaborare relazioni e rispondere a richieste di informazioni etc» come spiegato sul sito; nel secondo caso invece i trainees «vengono assegnati a un’unità di traduzione costituita da traduttori della stessa madrelingua, svolgono le medesime attività dei loro colleghi titolari, ossia traducono verso la propria lingua da almeno altre due lingue comunitarie».
I candidati saranno selezionati tra marzo e maggio in base a percorso accademico, conoscenza delle lingue e altre skill generali tra cui esperienze lavorative rilevanti in base al percorso scelto. Nella graduatoria semifinale (il cosiddetto blue book, un database per i dipendenti della Commissione europea chiamati a scegliere i candidati) entrano i 2600 candidati con il punteggio più alto. Di questi alcuni potranno essere contattati per un’intervista telefonica ai fini della selezione ma la chiamata non necessariamente equivale all’ammissione al tirocinio.
Quelli alla Commissione europea possono considerarsi tirocini di prestigio, occasioni d’oro anche se non garantiscono un’occupazione futura ma sì un importante arricchimento per il curriculum vitae. A dimostrarlo ci sono alcune partecipazioni eccellenti del passato tra cui si annoverano personalità pubbliche come il principe Felipe di Spagna, l’americano 50enne Michael Froman, oggi assistente aggiunto di Barack Obama (un ristretto numero di posti è riservato infatti anche a cittadini extraeuropei), o ancora il re Mohammed VI del Marocco e lo stesso premier uscente Mario Monti (il programma di tirocini alla Commissione europea è infatti estremamante longevo: il primo bando risale al 1960).
Sempre in questi giorni aprono anche le iscrizioni per i tirocini presso un’altra istituzione europea, l’Europarlamento. Fino alla mezzanotte del 15 febbraio si può fare domanda per la terza tranche di tirocini pagati per traduttori che avranno inizio il 1° luglio (a parte ci sono poi i tirocini curriculari o extracurriculari, senza rimborso spese e quindi da cui guardarsi bene, sia per traduttori che generali). La durata dello borsa è di tre mesi, prorogabili per altri tre, e l’importo è pari a circa 1200 euro mensili più spese di viaggio (alle stesse condizioni della Commissione europea). Per candidarsi serve avere la cittadinanza di uno Stato membro dell’Unione europea o di un paese candidato all’adesione, una laurea almeno triennale, la perfetta conoscenza di una delle lingue ufficiali dell’Unione europea o della lingua ufficiale di un paese candidato e un’approfondita conoscenza di altre due lingue Ue. Resta escluso chi abbia avuto precedenti esperienze di stage in istituzioni europee. La candidatura si effettua online compilando l’application form (in inglese, tedesco o francese) in un’unica tappa e senza possibilità di modifiche. È consigliabile dunque scaricare il modulo fac simile per prepararsi alla candidatura. Alle persone preselezionate verrà poi chiesto di inviare per posta alcuni documenti (identità, laurea e simili) dopo il 15 marzo, mentre i selezionati, la cui sede di destinazione sarà Lussemburgo, riceveranno una comunicazione via email verso metà maggio, come specificato nelle faq sul web. Ai non ammessi resta comunque la possibilità di fare nuovi tentativi.
Da precisare però che non sempre ai candidati finalisti è garantito uno stage, che avviene solo in caso di presenza di posizioni vacanti. Per questo viene compilata una lista di attesa – attiva per un anno – di candidati eleggibili, che saranno contattati in caso di necessità. In pratica l’ufficio tirocini chiama a raccolta gli stagisti, ma poi un singolo ufficio del Parlamento europeo può sì ritenere ideneo un candidato – inserendolo dunque tra i finalisti – ma non avendo bisogno di personale in quel momento, si riserva di chiamarlo per un momento successivo (e comunque entro un anno dalla sua application).